Dov’è la mia cucina
Come ho iniziato il mio percorso da foodblogger
La vera verità? Il mio percorso da food blogger è iniziato come un reagire ad una crisi esistenziale.
Quella che la mia amica del cuore chiamò ridendo “crisi di mezz’età”. Abituata a mettermi sempre in gioco e viziata da esperienze forti, mi sono ritrovata in una situazione di stallo e con nuove consapevolezze pesanti da gestire. Ho dovuto trovare nuove coordinate interne e dare una rinfrescata nell’armadio degli scheletri. Avevo bisogno di creare qualcosa che non fosse consumato in giro di pochi minuti.
La cucina è stata sempre il mio campo delle vittorie, ma avevo bisogno che restasse qualcosa negli atti. Anche perché mi sono accorta che io stavo interrompendo quella catena del tramandare che mi aveva riempita di conoscenze culturali e culinarie. Dovevo passare il testimone se non altro ai miei figli, dei quali il più piccolo che non sapeva manco leggere, ogni volta che cucinavo mi diceva: “Come si fa? Me lo scrivi mamma, così lo faccio anche io?” E poi, scrivere ricette sul web era un seme messo nel lontano 1997. Ci ha messo ben 19 anni, ma alla fine è germogliato!
”lui, io, una casa nuova con un giardino immenso dove lavoravamo tutto il giorno e per premio la sera, veloce salto al supermercato per prendere la base per pizza, coppa alla panna per me e yogurt alla frutta per lui e tutto diventava una coccola.
La mia esperienza di collaborazione con l’azienda è arrivata molto dopo. Prima ho conosciuto Stuffer da consumatrice (e dopo una accurata selezione) e poi come food blogger. Adesso significa una miriade di cose buone, oltre ai miei ricordi personali, significa sfida di creatività, incontri con persone belle, ricette buone, accoglienza, sentirsi a casa. Ho chiesto alla famiglia cosa significasse per loro Stuffer pensando che avrebbero risposto “mamma che va a Bolzano, ricette sul blog, video interviste e video ricette, il nostro frigo mezzo occupato da prodotti Stuffer che guai se tocchiamo senza permesso” invece mi hanno risposto “yogurt buoni” e “pizze buone”. Difficile che Stuffer significhi qualcosa di diverso della bontà dei loro prodotti.
La mia cucina in 3 parole
equilibrata, tradizionale, genuina
Queste sono le tre caratteristiche con le quali descrive la mia cucina ci ha avuto modo di provarla. Una cucina con basi tradizionali senz’altro, ma attenta alle esigenze contemporanee di innovazione. Una cucina nutrimento a 360° gradi, direi io.